AZIENDA AGRICOLA LE MASCHE

L’azienda Agricola LE MASCHE, situata in LEVONE nel cuore dell’Alto Canavese, è nata dal desiderio del suo giovane titolare di ripristinare l’antica tradizione vitivinicola del territorio canavesano; il suo ambizioso progetto si basa su grande passione, ricerca di qualità, rispetto per l’ambiente e autenticità del prodotto. Mosso da grande entusiasmo, applicando moderne e sostenibili tecnologie, ha recuperato all’avanzare del bosco circa 4 ettari di terre vitate sulle colline dei comuni di Levone e Rivara. La produzione si è incentrata particolarmente nella valorizzazione dei vitigni autoctoni (Barbera, Freisa, Nebbiolo, Neretto e Chatus) ma sempre nel rispetto delle tipicità e dei disciplinari.

L’impegno dell’Azienda è produrre un vino di qualità che sia l’immagine del suo territorio; nella nuova cantina ambisce a trasformare in qualità e piacevolezza il prezioso prodotto della vigna. Il vino è un simbolo ed esso porta con sè gli aromi e i sapori della sua terra e deve saper regalare l’emozione di un viaggio in questo territorio. In un calice di vino autentico ritroviamo la passione, la fatica del viticoltore, la saggezza contadina lasciata come un testimone da chi questi vigneti li ha lavorati prima di lui con tanto sacrificio e pochi mezzi, la sua emozione per ogni nuova fioritura, per ogni vendemmia e la preoccupazione con cui guarda al cielo prima di ogni temporale.

Nell’invitarvi a degustare il nostro vino vogliamo raccontarvi una storia; la storia di questo giovane produttore che in questa sfida ci ha creduto e ha messo tutto se stesso, ma anche la storia di questo territorio, una regione viticola difficile ma allo stesso tempo ricca di soddisfazioni da scoprire, la storia di un piccolo angolo di Canavese che nasconde suggestive ricchezze culturali.

La Storia del Brand

Il nome della nostra azienda si ispira alla vicenda del 1474 ovvero al processo istruito contro quattro donne levonesi Antonia, Francesca, Bonaveria e Margarota accusate di stregoneria dall’Inquisitore Francesco Chiabaudi. Nel drammatico rogo del 7 novembre 1474 morirono Antonia De Alberto e Francesca Viglone. Bonaveria nel 1475 risultava ancora carcerata, mentre Margarota Braja era fuggita dalle carceri del castello di Rivara.



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